Il codice identificativo nazionale è un codice assegnato alle diverse tipologie di strutture ricettive, comprendendo tutte le tipologie di strutture, dalle grandi catene alberghiere alle case per vacanze (CAV) e agli appartamenti turistici. Il codice identificativo nazionale viene assegnato dal Ministero del Turismo a seguito di espressa richiesta del proprietario dell'immobile o del responsabile della gestione dell'alloggio previa autorizzazione del proprietario.
Questo codice deve essere visibile sia negli annunci online delle principali piattaforme di noleggio vacanze (Airbnb o booking ), sia in qualsiasi altro canale in cui è presente un alloggio turistico.
L'obiettivo è quello di inserire il codice CIN in una Banca Dati Nazionale , garantendo maggiore tracciabilità e controllo, con l'intento di attuare una gestione più efficace e trasparente nel settore delle locazioni e della ricettività turistica.
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Il Codice CIN è obbligatorio dal 1° gennaio 2025, termine ultimo dopo il periodo di adattamento di 60 giorni. Attualmente, tutte le strutture ricettive turistiche devono esporlo nelle proprie pubblicità e all'interno dei locali.
Il codice identificativo nazionale è stato creato per sostituire il codice CIR (Codice Identificativo Regionale).
Il Codice CIN è un identificatore alfanumerico strutturato da più parti, ciascuna con un significato preciso:
Un esempio di codice CIN potrebbe essere strutturato così: IT 039 007 B1 00000.
Il Codice CIN entra in vigore il 3 settembre 2024, data in cui il suo utilizzo sarà obbligatorio in tutte le regioni d'Italia . Le diverse tipologie di ricettività turistica avranno un periodo di 60 giorni per adeguarsi alla normativa vigente.
Il periodo di adeguamento di 60 giorni è iniziato il 3 settembre 2024 dopo la pubblicazione del bando sul bollettino ufficiale, confermando il funzionamento sia della Banca Dati delle Strutture Ricettive (BDSR) che del portale telematico MITUR per assegnare al CIN tutte le strutture ricettive presenti in le diverse regioni italiane.
L'entrata in vigore del Codice Identificativo Nazionale (CIN) comporterà la sostituzione del Codice Identificativo Regionale (CIR). Entrambi i codici svolgono una funzione simile, l'unica differenza è che il CIN, oltre a sostituire il CIR, alimenterà un database nazionale con informazioni su tutte le strutture e gli immobili turistici presenti in Italia.
Il proprietario o gestore degli immobili con autorizzazione del proprietario deve presentare apposita richiesta al Ministero del Turismo sul sito BDSR. Tale domanda dovrà essere presentata online utilizzando le credenziali digitali SPID o la Carta d'Identità Elettronica (CIE).
È obbligatorio presentare la documentazione relativa ai dati catastali dell'immobile e l'allegato o l'autocertificazione che attesta il rispetto dei nuovi requisiti di sicurezza.
Per una nuova installazione è necessario presentare domanda regionale prima di poter richiedere il codice CIN.
Dal 2025, i comuni e le autorità di polizia hanno già iniziato a monitorare il rispetto delle norme e ad applicare le sanzioni previste. Le sanzioni previste per il mancato rispetto delle norme relative al Codice Identificativo Nazionale (CIN) variano a seconda del tipo di violazione commessa.
Tutto ciò che riguarda l'applicazione ed il monitoraggio del Codice CIN nelle strutture ricettive, nonché la Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA), sarà controllato e regolamentato dai Comuni stessi, oltre che dalle Autorità di Polizia. Tali organismi avranno il compito di monitorare e garantire che le strutture ricettive e di locazione a breve termine operino nel rispetto delle disposizioni normative.
Una volta ottenuto il codice CIN, ricorda che dovrai presentare la denuncia di viaggio alle autorità competenti, come previsto dalla legge. Se non hai ancora il codice, ti consigliamo di richiederlo il prima possibile tramite il portale ufficiale del MITUR (Ministero del Turismo) (BDSR), poiché gli annunci privi di CIN potrebbero essere rimossi dalle piattaforme.
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